Con la stagione 2019 alle porte mi sembra d'obbligo che ognuno di noi si ponga degli obbiettivi creando nuovi stimoli. A prescindere da come interpretiamo questo bellissimo sport chiamato Mountain bike, ci è richiesta una continua evoluzione sia dal punto di vista atletico che tecnico, e non solo per quel che riguarda la Mtb in sè intesa come mezzo.. ma anche prestando attenzione a tutto quello che ruota attorno ad essa. Un ambito spesso poco considerato è quello inerente all'abbigliamento, argomento principe che tratteremo in modo approfondito. Come premessa va sottolineato il fatto che il modo di vestire adottato dai bikers in generale mi sembra un po' giunto al capolinea concettualmente parlando... nelle battute a seguire scoprirete i motivi per cui, pur rischiando di essere una voce fuori dal coro, molti dovranno rivedere alcuni accorgimenti sulla scelta di abbigliamento e soprattutto degli accessori. Entriamo a piè pari nel succo del discorso..

Non stupitevi se vedrete all'improvviso crollare tutte le vostre credenze apparentemente consolidate, ma ammetterete che negli ultimi 15 anni di concetti tecnici finiti nel dimenticatoio ce ne sono stati più di uno. Concedetemi l'esempio dei freni a pattino, camere d'aria, triple, ruote da 26, reggisella fissi, cerchi con canale stretto ecc.. ecc.. quindi arrivati a questo punto perchè non dare una svolta profonda al modo in cui vogliamo agghindarci per sfrecciare sui nostri sentieri. Per semplificare le spiegazioni suddivideremo i vari reparti abbigliamento distinguendo stagioni estive, invernali e intermedie con motivazioni relative a ciò che viene ritenuto valido o meno.

 

Partiamo dal basso!


SCARPE ESTIVE: ..e qui non c'è tanto da dire visto come sia obbligatorio scegliere il modello in base alla disciplina ed al tipo di pedale che si intende utilizzare. Con i pedali trail si andranno infatti ad utilizzare scarpe tipo Five Ten per intenderci, con Spd per le discipline più pedalate e per Bikers collaudati tecnicamente.   In alternativa una classica scarpa tipo xc con suola in carbonio per i più velleitari o con suola in policarbonato per gli amanti delle "camminate". Occorre comunque valutare la scelta della suola anche in funzione del confort in discesa visto e considerato che una scarpa da enduro attutisce gran parte delle vibrazioni grazie a volumi generosi e materiali "comodi", di contro una scarpa xc racing ci trasmetterà ogni singola vibrazione stressando maggiormente le articolazioni. In commercio esistono innumerevoli modelli, e non bisogna scartare l'ipotesi di una doppia calzatura per poter avere più comodità in discesa e più prestazione in salita in base al tipo di attività che si andrà a svolgere. 



SCARPE INVERNALI: Da vari anni diversi marchi propongono calzature speciali per i climi più tosti e freddi con materiali impermeabili e caviglie protette. Il consiglio è di non considerare una soluzione valida l'utilizzo di scarpe estive con copriscarpa in quanto trattasi di una combinazione adatta alla bici da strada ed assolutamente fuori luogo per gli amanti dell'offroad per ovvi limiti evidenziati dalle fasi a piedi e per l'impatto estetico a dir poco imbarazzante sotto tutti gli aspetti. Senza entrare nel merito di costi, scarsa robustezza dei materiali, zip che si rompono ecc...

 

 

CALZINI INVERNALI: Ne esistono di infiniti modelli e materiali, ma la scelta è apparentemente marginale se si parla di calze media altezza traspiranti. Scegliendo un buon marchio in genere non si sbaglia, ma se si pretende qualcosa in più da una calza non scarterei l'idea di optare per un modello tipo Ion Bd sock 2.0 con parastinchi flessibili e dischetti paramalleoli in Sas Tech. Grazie a questo materiale cosiddetto viscodinamico, ci si protegge da eventuali urti laterali alle caviglie e soprattutto dagli inevitabili infortuni causati da detriti, rami ecc.. sollevati dalla ruota anteriore. Ovvio che se si percorre un sentiero ai 10 km/h i rischi sono esigui, ma chi "gira grosso" fa volare sassi e rami in modo imprevedibile ed avere gli stinchi protetti ci consentirà di goderci l'uscita con più sicurezza e serenità evitando ematomi, tagli ed altri traumi importanti. Concludo sottolineando che l'alta qualità dei materiali utilizzati da Ion non esclude l'utilizzo anche nelle stagioni calde.. ma spesso il desiderio di pedalare freschi e poco vestiti ci espone a rischi anche peggiori di quelli citati. Serve quindi un reset mentale dove la precedenza va data non all'abbronzatura, ma alla sicurezza e protezione del nostro corpo. Chi ha voglia di prendere il sole vada al mare, chi soffre i caldo vada in piscina a darsi una rinfrescata. Qui si fa sul serio! Niente racchettoni ed infradito.. La scelta degli accessori rivoluziona ogni singola uscita. Quindi fatevi consigliare bene da chi è aggiornato sull'argomento.

 


 

CALZINI ESTIVI:

Avrete notato sicuramente come da qualche stagione a questa parte i colori sgargianti e improbabili fantasie multicolor caratterizzano la livrea delle calze indossate in Mtb. Questa è moda! Va in base ai gusti, quindi non aggiungo altro.. mi limito a sottolineare come con i climi caldi, la scelta di materiali sottili e traspiranti evita il fatidioso effetto dei piedi gonfi con relativo dolore. Se i materiali delle scarpe sono rigidi e si pedala sopra i 30° infatti, si rischia di soffrire un effetto "morsa" dato dalla misura "giusta" delle nostre calzature. Unica soluzione fermarsi e far prendere un po' d'aria ai piedi oppure una rinfrescata al volo sotto il getto d'acqua di una fontana dando per scontato che la si trovi al bisogno.

 

GAMBALI INVERNALI:

L'utilizzo di gambali o ginocchiere felpate è pressochè inutile. Vi chiederete il perchè. La risposta è semplice ma va esposta in modo chiaro e logico. Innanzitutto parliamo di un accessorio per bici da strada ( sarebbe un motivo sufficiente) , e viste le ovvie e differenti esigienze del biker, il consiglio è di optare per qualcosa di diverso e più specifico. Ritengo quindi che gambali felpati con taglio attillato e cuciture spesso improvvisate danno la sensazione di essere oltremodo"legati" e ostacolati nei movimenti, costituendo più un impiccio che un capo funzionale e vantaggioso da utilizzare. Parliamo infatti di un taglio ed una vestibilità senza un senso. Lo strato singolo, l'interno felpato ed i materiali utilizzati creano solo un eccessiva sudorazione e proteggono poco dal vento in discesa. In pratica servono solo a far sudare ed a creare una sensazione di umido e freddo attorno alle ginocchia. Insomma, non hanno a mio avviso alcun motivo di essere utilizzati per l'offroad. A loro favore la possibilità di poter essere tolti in caso di temperatura in rialzo al mattino. Tanto polverone per nulla, in quanto trattasi di un accessorio da strada utilizzato da sportivi che si vestono nello stesso modo da 30 anni senza mai spostare il loro sguardo verso un evoluzione. Suggerisco quindi di non prendere come esempio gli sportivi della bici da strada in quanto trattasi uno sport che ha ben poco da spartire con la vera Mtb, contrariamente a quello che molti hanno continuato a farci credere per decenni.. incredibile eh?! Ora vi chiederete dove sta il trucco.. quali siano le alternative.. Sempice! In commercio si trovano facilmente dei gambali ginocchiera di vari generi e formati, ma per ovvie ragioni prenderei come riferimento la K-Sleeve di Ion che si distingue per la leggerezza, la traspirabilità ed il taglio comodo che è in grado di garantire. La totale libertà nel movimento pedalato ci consente in un certo senso di dimenticarci di averle addosso, lasciandoci liberi di concentrarci sul resto senza alcun problema di vestibilità. Il concetto è quindi, se proprpo mi devo coprire tanto vale che lo faccia in modo intelligente. Parliamo infatti di gambali dal design minimale con protezioni in Sas-Tech viscodinamico, che si presenta morbido ma si indurisce in una frazione di secondo in caso di urto. Al di là del gusto personale, bisogna ammettere che chi utilizza questo tipo di accessorio ha di gran lunga risolto il problema abrasioni e urti leggeri delle ginocchia in caso di caduta. Infatti le botte e le fastidiose abrasioni, tagli e ferite varie, con l'utilizzo di queste "ginocchiere", diventano un brutto ricordo. Questa soluzione specifica per offroad è tanto valida quanto per molti sconosciuta, a causa di un retaggio culturale dell'abbigliamento Mtb che risale al medio evo. Si eviterà quindi di presentarsi agli occhi dei nostri compagni di uscita con il discutibile abbinamento pantacalza da strada con short largo indossato sopra, obbiettivamente di dubbio gusto. Non resta quindi che provare a sostituire gli inutili gambali o ginocchiere felpate con queste azzeccatissime protezioni che combinano la protezione stessa ad un accessorio di abbigliamento che ci vestirà da metà dello stinco alla zona dell'inguine, in varie fasi della stagione. La scelta dei periodi in cui va utilizzato questo accessorio è puramente sogettiva e da valutare in base a ambiti di utilizzo e percorsi, ma va detto che alcuni Biker non ne fanno a meno sia in inverno che in estate. Fantascenza?! No! Vera Mountain Bike! Il resto è solo ignoranza nei confronti della tecnologia e una passione "malata" per garze, cerotti, disinfettanti e cicatrizzanti che possono essere quasi buttati una volta per tutte.. Apparentemente eccessivo, ma comunque un buon auspicio..


SHORTS CON FONDELLO ESTIVO:

Domanda.. Quali short con fondello utilizzate? Risposta: Quelli con le bretelle! Sbagliato, un'altra volta! Da dove viene lo short con e bretelle? Dalla bici da strada ed è quindi adatta a quest'ultima, ma solo perchè sia questa che la Mtb hanno i pedali non vuol dire che si debba utilizzare per forza lo stesso pantalone. La differenza non è tanto nel materiale, ma nel taglio e nell'assenza appunto delle bretelle che costituiscono un'ostacolo ai movimenti ed alle varie operazioni di soste per bisogni fisiologici ecc.. gli shorts senza bretelle da Mtb infatti sono più gradevoli da gestire e più freschi in quanto non coprono la pancia e parte di petto e spalle aumentando la traspirazione dei materiali sopra ad essi..(t-shirt e shorts larghi) In base poi al clima ed alle abitudini più personali si può scegliere uno short "parigamba" tipico delle Biker donne oppure uno un po più lungo x le mezze stagioni o per un ottimale accoppiamento con le sopraccitate ginocchiere K-Sleeve che, vanno sempre indossate sotto allo short con fondello. Ma il vantaggio che molti ignorano sta nel fatto che in assenza di bretelle cambia la postura delle spalle e della schiena. Provare per credere! La prima volta che si passa allo short senza bretelle infatti ci si sente più dritti e più liberi nei movimenti ed è una sensazione difficile da spiegare per quanto ben percettibile. Ci si accorge in un momento che fino a poco prima si è andati in giro con la "gobba". Come se la forza di gravità attirasse le nostre spalle verso terra..  Un incubo! Quindi testate di persona questi pantaloncini senza bretelle da Mtb e voltate pagina. La postura è fondamentale per il biker, e se gli stradisti ci hanno insegnato a non fare a meno delle bretelle e ci hanno insegnato male! Un'altro dettaglio che separa pesantemente gli ambiti strada e Mtb evidenziandone differenze e indubbi vantaggi a favore degli amanti del fuoristrada.

 

SHORTS CON FONDELLO INVERNALI:

 

Qui sarò breve.. posso limitarmi a scrivere : "idem come sopra" ..ma approfitto per ricordare che esistono shorts con fondello dotati di protezioni laterali per femore, coscia ed anca oltre a protezioni per il coccige sacrale che, essendo più imbottiti e caldi, si possono preferire per i periodi più freddi. Anche in questo caso sempre obbligatorie o quasi, le K-Sleeve per tenere calde e ginocchia senza far sudare troppo il retro delle cosce grazie al materiale traspirante presente sul posteriore... parte nella quale l'aria arriva molto meno. Da notare come nessun produttore di abbigliamento tradizionale o da strada, non abbia avuto l'intuizione di differenziare i materiali tra davanti e dietro, in quanto le 2 differenti facciate della gamba debbano traspirare ed essere coperte in modo diametralmente opposto. Davvero assurdo viste le cifre che si pagano per questi capi di abbigliamento più adatti forse a dei ballerini o pattinatori su ghiaccio.. Mah!!?? ..mistero. Concludendo suggerisco di evitare materiali felpati o simili, salvo condizioni di neve o comunque climi rigidi, perchè chi veste Mtb sfrutta i vantaggi di indumenti indossati a strati che si supportano tra loro traspirando sotto e proteggendo dal freddo sopra. Un solo strato attillato è quindi a mio avviso una soluzione che appartiene ad un canone convenzionale vecchio e poco funzionale. Dulcis in fundo, buona parte dei Bikers hanno una corporatura più simile ad un frigorifero che a quella di un atleta, quindi gli indumenti larghi aiutano anche ad avere un look più gradevole e meno imbarazzante alla vista. Daltronde come sempre l'occhio vuole la sua parte anche in mezzo ai boschi.

 

SHORTS DA MTB LARGHI ESTIVI:

Non li hanno inventati l'anno scorso! Esistono infatti da molto tempo e ce ne sono di svariati tipi e materiali. Questo accessorio è spesso male interpretato e in qualche modo frainteso. Oltre ad essere identificativo del Biker, se scelto con criterio da notevoli vantaggi. Essendo un secondo strato va scelto in base al clima che si affronta ma, in linea di massima, una grammatura intermedia si adatta bene ad innumerevoli situazioni. Si trovano poi sul mercato alcune versioni particolarmente leggere e traspiranti che consentono un confort elevato oltre ad una traspirabilità record adatta prevalentemente a climi con temperature sopra i 25° o a coloro che, anche in gara vogliono distinguersi dal branco. Nelle restanti situazioni la scelta è basata molto sul marchio ed il formato che si è abituati ad acquistare o che il nostro negoziante di riferimento ci propone. I vantaggi consistono nella maggiore protezione da abrasioni in caso di caduta e dalla presenza di comode tasche dove riporre cartacce, cellulare, cibi da tenere a portata di mano ecc.. vanno in ogni modo portati con la vita leggermente alta per non impigliarsi nella sella e garantire libertà di movimento. Per quel che riguarda il tanto temuto caldo, con un pantaloncino parigamba ed uno short leggero si ha una circolazione dell'aria migliore rispetto all'abbigliamento tradizionale.   

 

SHORTS MTB LARGHI INVERNALI:

Nulla da ggiungere se non un ulteriore occhio ai materiali più adatti al clima, ma se si è particolarmente frenati da inverni rigidi e condizioni proibitive, suggerisco di alternare gli shorts (corti) appunto, a dei pantaloni lunghi di qualità. Parliamo infatti di "sorts lunghi".. passatemi il termine, ma per chiarezza mi piace chiamarli così perchè fondamentalmente non sono altro che degli shorts lunghi fino alle caviglie. Sono costretto citare per l'ennesima volta il marchio Ion che si distingue nello specifico con il Softshell Pants Shelter. Un pantalone di altissima qualità con regolazioni alla vita, prese d'aria richiudibili con zip ai lati, materiale super elastico sulle ginocchia e zip alle caviglie. Inizialmente è difficile abituarsi a questo concetto di abbigliamento, ma come spesso capita, col senno di poi si volta pagina dimenticando le soluzioni discutibili che i negozianti ed i presunti esperti del settore ci hanno proposto fino ad ora. Zero rumori, zero atriti, traspirabilità e protezione da schizzi e fango che si fermano in superfice senza bagnare calzini ecc.. perfetta inerfaccia con le scarpe invernali a caviglia alta e come se non bastasse, possibilità di indossare protezioni anche da enduro nelle ginocchia qualora ce ne fosse la necessità. Impareggiabili! Il livello di scambio d'aria e di protezione dal freddo sono inarrivabili! Va detto che dopo anni di abbigliamento mal concepito, testando questa tipologia di indumenti, ci si accorge di come il gesto pedalato sia molto più libero rispetto alle pantacalze antiquate utilizzate fino a poco tempo fa.. una svolta epocale, davvero!

 

MAGLIE TRASPIRANTI ESTIVE:

Non parliamo delle inutili maglie retate più adatte a chi indossa una giacca in pelle per andare in moto, ma delle t-shirt traspiranti estive che i marchi più disparati hanno proposto a catalogo in vari formati. Scegliendo un brand di qualità come ad esempio la svedese Craft, ci si garantisce un confort ed una vestibilità record. Con i climi caldi alcuni sportivi (poco documentati) indossano la maglietta direttamente sulla pelle, con l'illusione di stare più freschi. Illusione appunto, perchè una struttura a nido d'ape ben concepita è in grado di estrarre il sudore dalla pelle evitando che le t-shirt esterne si appiccichino fastidiosamente al corpo, creando una sensazione di umido poco gradevole, con il rischio di raffreddarsi oltremodo in discesa. Alcuni avventurieri utilizzano un solo starto come fanno i runner, ma il risultato finale è spesso poco gradevole alla vista e poco funzionale sotto l'aspetto del confort. Avrete capito che vestirsi a strati è sostanzialmente la linea guida da preferire.

 

T-SHIRT ESTIVE:

Avete mai visto qualcuno che gioca a pallavolo vestito da calcio o qualcun'altro vestito da golf che gioca a basket? Io no! ..e allora qualcuno mi spiega perchè si debba vedere gente vestita da road bike che fa (o è convinta di fare..) Mountain Bike?! Ogni disciplina ha le sue specifiche e mi permetto di protestare a gran voce contro questo effetto gregge tipico italiano dove si vedono mandrie (scusate il gioco di parole..) di sportivi vestiti in modo del tutto inventato e poco funzionale. La maglietta da bici è un altro emblema di questo morbo contagioso. Quasi tutti continuano ad utilizzare t-shirt attillate per obblighi imposti dai propri team di appartenenza, e solo pochi hanno avuto l'intuito di raggirare questo canone convenzionale proponendo ai compagni di squadra un alternativa più moderna e pratica. Le t-shirt larghe non sono solo un altra caratteristica che distingue il biker, ma rappresentano un capo di abbigliamento nettamente più comodo e funzionale rispetto a ciò che si è visto finora. Spieghiamo meglio. In estate tutti vogliono stare freschi, ma ritengo che questa sia una pretesa difficile da ottenere per chi fa Mtb. Si deve scegliere la soluzione di abbigliamento più leggera e traspirante. La parola traspirante ed attillato non possono convivere, in quanto un tessuto attaccato alla pelle costringe i pori ad una sudorazione continua con un abuso della termoregolazione che a lungo andare da solo svantaggi (disidratazione e indumenti fradici nei cambi di temperatura). Provate voi stessi in estate a vestire magliette larghe per 1 o 2 mesi e poi ritornare alla maglietta da road bike attillata. Sembra di essere incastrati dentro qualcosa che non vediamo l'ora di toglierci. Come tutte in le cose per rendersi conto delle differenze si deve fare un confronto diretto e pratico, un vero test. Quindi se per effetto gregge volete continuare a portare in giro il vostro sudore rinunciando al confort continuate pure con queste pseudo divise da ciclismo. Se invece cercate il massimo dei vantaggi e pretendete di spendere soldi per avere il top, preferite senza indugi magliette di taglio comodo che si "appoggino" al corpo in modo poco invasivo assicurando l'imporantissimo scambio d'aria tra prima pelle e strato esterno. Infatti l'aria che circola all'interno del secondo strato manterrà il corpo più fresco e ridurrà il sudore in modo molto, molto evidente..Avrete notato come chi utilizza t-shirt attillate, ha bisogno di aprire la zip alle basse velocità, a causa dell'aumento della temperatura e della scarsa traspirazione dei materiali. Con una vera t-shirt da Mtb questo problema viene di partenza eliminato.  Le frequenti lamentele legate al caldo estivo saranno in parte placate se i più attenti che affrontano da tempo questo importante disagio decideranno di provare sul campo questo semplice quanto intelligente sistema di vestizione. Fatelo subito!!

 

T-SHIRT MEZZA STAGIONE E GIACCHE INVERNALI:

Non a caso prendiamo in esame entrambe visto il sottile confine climatico che ci fa preferire l'una piuttosto che l'altra.. andiamo per ordine.. nei climi compresi tra i 15 ed i 20 gradi spesso non si è un po' indecisi su cosa scegliere, per paura di subire troppo il caldo o al contrario di essere poco protetti dal "freddo". Nel dubbio meglio stare più scoperti e munirsi antivento smanicati anche indossati aperti (..per certi versi inadatti in salita..) e antivento a maniche lunghe che grazie al loro ingombro ridotto è di sicuro utile e poco impegnativo da trasportare. Nella pratica possiamo scegliere una Craft Zero Windstopper anche a maniche corte indossata a "pelle" con sopra una t-shirt a taglio largo manica lunga che consente l'inserimento di protezioni leggere nei gomiti senza impedire i movimenti necessari nella guida. in genere nei mesi autunnali o primaverili questa opzione è perfetta grazie al costante mantenimento della temperatura ed alla sudorazione limitata dalla qualità dei materiali. Ovvio che la vestibilità poco costrittiva di questi capi garantice un facile scambio di aria evitando oltremodo di sudare gratuitamente, con vantaggi tangibili qualora si affrontassero percorsi con dislivelli impegnativi caratterizzati da importanti cambi di temperatura. Il brevetto Windstopper di Gore ci eviterà 8 volte su 10 di utilizzare l'ativento in discesa, grazie alla sua capacità di non fare raffreddare il torace con il flusso d'aria in arrivo alle velocità di percorrenza medio alte. Se i gradi fossero invece tra i 5 ed i 10 le dimnamiche in gioco cambiano di molto. Lo strato sotto può essere lo stesso con la variabile della t-shirt che viene sostituita da una vera e propria giacca. Errori da evitare.. se avete una maglia da bici classica con collo alto, polsini e giro vita con elastico, tasche in zona lombare e materiali tradizionali con taglio aderente ed altra immondizia simile, sbarazzatevi immediatamente di tutto e uscite dall'oblio dell'abbigliamento "paleozoico". Procuratevi quanto prima una giacca da Mtb che si possa ritenere tale. Evidenziamo le differenze. Non mi stanco di citare Ion come riferimento anche in questo caso. Grazie infatti a questo produttore ho avuto la possibilità di testare la Softshell Jacket Shelter. Una giacca derivata dall'escursionismo in montagna in grado di seppellire qualsiasi altro di simile sul mercato. Questo materiale leggermente elasticizzato consente una vestibilità comoda e gradevole all'occhio nonchè uno scambio di calore super! I polsini e la vita privi di elastici fanno si che il calore in eccesso tipico delle fasi in salita venga espulso regolarmente dai margini di maniche e busto evitando una sudorazione eccessiva e sconveniente. Sono presenti tuttavia dei laccetti regolabili e velcri sui polsi che all'occorrenza, consentono di stringere i bordi della giacca stessa nel caso se ne avvertisse il bisogno. I brevi tratti in discesa costringono spesso i Bikers ad utilizzare una fascia berretto al collo, ma grazie al cappuccio simile ad una giacca da snowboard, può essere rapidamente chiusa sotto al naso o al mento evitando che l'aria ci raffreddi la zona della gola. La differenza sta nel fatto che una giacca classica ci fa sudare il collo senza proteggerlo, mentre con la Softshell si suda meno e si evita di fermarsi, togliersi il casco ed indossare uno scaldacollo che alla salita successiva si rivelerebbe forse eccessivo. Ma qui si va molto sul personale. In alternativa alla Craft Windstopper si può optare per una versione Warm sempre di craft che garantisce un miglior mantenimento della temperatura corporea qualora i gradi fossero prossimi allo zero termico. Morale: I materiali, i tagli e la concezione tradizionale che caratterizzano le giacche da ciclismo sono a dir poco un fallimento! Perchè non tengono conto di nessuna delle particolarità citate e non fanno altro che illuderci di pedalare con tessuti spacciati per traspiranti e tecnici, quando in realtà non sono altro che maglie dozzinali e oramai superate concettualmente che potete utilizzare a carnevale o per fare stracci da pulire la catena che servono sempre! Prendendo invece esempio dall'escursionismo montano varie ditte sono riuscite a cambiare pesantemente in positivo il modo di intendere l'abbigliamento con differenze tangibili in breve tempo. Nello specifico questo tipo di giacche evitano spesso di farci accorgere in ritardo di aver sbagliato il grado di calore richiesto dal nostro abbigliamento. Grazie ai materiali di qualità infatti, gli sbalzi di temperatura non risultano essere più fastidiosi come un tempo. Provate! Provate! Provate! E ricordatevi che prima d'ora altri canoni consolidati sono stati letteralmente dimenticati e sostituiti dai frutti dell'evoluzione continua di cui alcuni di noi sono i pionieri instancabili. Essere dinamici mentalmente da solo vantaggi. Ed è il momento di soddisfare la curiosità lasciandosi consigliare da addetti ai lavori esperti ed aggiornati su tutti i fronti, e non da finti guru che non sanno cos'è una fiera e non aprono un magazine dal 1995! Sveglia!

 

ANTIVENTO MANICA LUNGA E SMANICATI:

Questo accessorio è indispensabile sopratutto per i climi invernali e le mezze stagioni, in quanto in grado di ripararci dal freddo nelle lunghe discese ed anche nelle soste prolungate. Consiglio di preferire la versione a manica lunga caratterizzta dalla sua versatitlità ed ingombro ridotto per il trasporto, ma sceglierne uno smanicato può essere legato ad abitudini e gusti strettamente personali.. Quelli a manica lunga si trovano in commercio in versioni che garantiscono una parziale protezione all'acqua e, in caso di acquisto imminente, meglio sceglierne uno con cappuccio che garantirà una protezione completa di collo e capo in caso le condizioni lo richiedano. Vorrei far notare che chi inizia l'uscita in Mtb con un antivento smanicato indossato ha probabilmente sbagliato la scelta del vestiario. Chi sa come vestirsi non ha bisogno di aggiungere strati, soprattutto nei primi km, dove la regola universale è sempre : "..se nei primi 10 minuti di attività si sente un leggero freddo vuol dire che ci siamo o vestiti nel modo giusto, e staremo più asciutti per tutto il tempo dell'attività stessa"

 

GUANTI ESTIVI:

Intanto dispiace vedere che ancora qualcuno ne fa a meno causa il caldo che spesso castiga gli appassionati, ma che questo sia un errore grave non occorre sottolinearlo ulteriormente. L'utilizzo di guanti con dita tagliate è ad esclusivo retaggio di appassionati poco attenti che non si sono resi conto che siamo nel 2019 e i tempi di John Tomac sono oramai lontani. Detto questo si va sul gusto personale, ad eccezione di alcuni ambiti di utilizzo dove si deve prestare attenzione alla costruzione della parte adiacente al dorso della mano che, spesso esposta ad urti, necessita di materiali più consistenti se non addirittura di protezioni per le nocche utili più di quello che comunemente si pensi. Chi è spesso vittima del caldo può comunque scegliere materiali più traspiranti rinunciando a parte della protezione. Un materiale touch che permette di utilizzare lo smartphone applicato sulle dita è sempre utile e gradito. Per il resto scegliete il guanto in funzione della vestibilità assicurandoci che le grinze siano ridotte e che il taglio sia compatibile con la forma unica delle nostre mani.

 

GUANTI INVERNALI:

Possiamo citare in modo grossolano 3 tipi di soluzioni.. la prima consiste nel scegliere un guanto "da neve" molto imbottito che ci garantisce protezione dal freddo con scarsa sensibilità di guida e frenata. Questa situazione ci deve mettere in guardia nel fare attenzione all'impugnatura. Le sollecitazioni della guida potrebbero farci perdere la presa sul manubrio con conseguenze anche gravi.. Quindi occhio! Come seconda opzione è consigliabile l'utilizzo di guanti antivento poco imbottiti adatti a climi non troppo rigidi o indicati per Bikers che non temono particolarmente il freddo. Nei climi compresi tra i 6 ed i 10° questa soluzione è la migliore, in quanto si ha un perfetto compromesso tra protezione dal freddo e sensibilità di guida. Solo pochi marchi propongono questa geniale via di mezzo tra estivo ed invernale, ma anche se i costi sono elevati la frequenza di utilizzo ne giustifica senz'altro l'acquisto. Ultima ma non ultima l'opzione dei guanti a strati. Esistono infatti dei cosiddetti sottoguanti che se scelti della giusta misura e, se indossati sotto a guanti leggermente abbondanti, ci permettono di decidere in ogni momento quanti e quali strati mantenere in base alla situazione che si sta affrontando.. ad esempio in una lunga salita al sole si può escludere il sottoguanto, come lo si può aggiungere in un secondo momento nei casi in cui si decida di uscire al pomeriggio e si affronti una situazione di temperatura in calo. Insomma, a voi la scelta! Per i casi estremi esistono comunque delle "buste" riscaldanti specifiche anche per i piedi ma ottime anche per le mani ed oltre a queste si trovano in commercio creme canforate che potrebbero aiutare coloro che proprio soffrono l'inverno principalmente per problemi legati alla scarsa circolazione del sangue. La tecnologia adottata per lo studio dei materiali tecnici è arrivata davvero a livelli prima impensabili, ma i costi sono proporzionali.. si consiglia quindi di scegliere sempre marchi e standard di elevata qualità consapevoli che spendendo bene si spende una sola volta senza ripensamenti.

 

MANICOTTI E GOMITIERE ESTIVE ED INVERNALI:

Per quanto siano differenti scegliamo di spiegarne la valenza in una sezione unica proprio per evidenziare come le esigienze di utilizzo si distinguano in modo importante. Due parole sui manicotti. Felpati, attillati... vuol dire inutili! Come altri indumenti simili impediscono la libertà di movimento e traspirazione senza proteggere a modo gli arti superiori. Davvero poco adatti al fuoristrada. Unica nota positiva sta nel fatto che in caso di surriscaldamento delle braccia si possano togliere e riporre nello zaino comodamente, ma oltre a questo sono poco consigliabili per l'Offroad. Preferendo invece una gomitiera leggera ci si garantisce un ottima protezione da abrasioni ed urti ai gomiti grazie ai materiali altamente flessibili ed allo stesso tempo robusti che compongono questo importante indumento da Mtb. Ion propone la E-Sleeve addirittura in 2 colorazioni, e si distingue per la superfice di protezione, la libertà di movimento e la vestibilità altamente traspirante e comoda. Le bande antiscivolo si combinano al materiale viscodinamico Sas Tech garantendo una protezione perfetta contro urti ed abrasioni. Conferiscono una sensazione di sicurezza superiore agli accessori utilizzati in precedenza ed, una volta provati, si avrà voglia di utilizzarli in svariate situazioni. Scegliendo una t-shirt a maniche corte sostituiscono le maniche, e vestendo un intimo sempre a maniche corte diventano parte di esso senza essere troppo invasive. Più ci si abitua a portarle più si utilizzano di frequente. Ovviamente parliamo di materiali leggeri che si discostano di molto dalle classiche gomitiere enduro, che non hanno bisogno di spiegazioni vista la loro fama.. ma il mio obbiettivo è quello di resettare il concetto di scelta vestiario preferendo un compromesso tra protezione e comodità e rendendo più comune una scelta che per molti rimane a stretto retaggio di Bikers di stampo più All Mountain. La diffusione va estesa agli utilizzatori che dicono di fare Xc ( termine abusato come la parola enduro) ma spesso sconfinano nel trail affrontando lunghe discese tecniche ricche di ostacoli, passaggi tosti e pietre. Queste condizioni obbligano chiunque a ragionare su di un abbigliamento più specifico, senza libere interpretazioni che, sinceramente, rasentano oramai l'assurdo se ci guardiamo un po' attorno. La differenza dalle protezioni tradizionali sta sopratutto nel fatto che quelle spiegate nelle battute precedenti si indossano dal primo all'ultimo istante in cui si pedala, senza inutili soste per togliere, mettere, regolare ecc.. Quindi massima libertà di pedalare senza sprechi di tempo e perdite di concentrazione. Che altro aggiungere? Fate un test personale prima possibile, e se avete ancora delle perplessità o il "braccino corto" chiedete ad un amico di farvele provare queste gomitiere geniali.. Acquistandole di sicuro non vi pentirete dei soldi spesi. Forza!

 

OCCHIALI E MASCHERINE:

Noi Bikers non andiamo in asfalto, non stiamo troppo al sole e abbiamo bisogno di vedere chiaramente il suolo. I nostri ostacoli non sono dei "tombini" o dei dossi di rallentamento.. sono tutt'altro! Utilizzare occhiali da road bike con lenti scure è l'errore più grave che possiamo commettere! Innanzitutto dovete sapere che l'occhio umano non è stato creato per essere protetto da lenti scure. Questa dinamica impigrisce la vista a lungo termine e ci mette nelle condizioni di non poter affrontare i tratti all'ombra con la visibilità necessaria al mantenimento della velocità ed al controllo del mezzo. Mi rammarica pensare che ci sono appassionati che continuano da anni a pedalare per ore ed ore con occhiali completamente inadatti all'Offroad, senza che nessuno suggerisca a questi malcapitati una cambio di lenti con una tonalità più chiara. Queste disattenzioni sono davvero banali quanto pesanti ai fini del divertimento e sono purtroppo all'ordine del giorno. Veniamo al pratico. La scelta di una lente gialla o ambrata (arancio) trasparente è quella più azzeccata per affrontare i trail, soprattutto se questi ultimi sono immersi in mezzo ai boschi e quindi, radici ed ostacoli sono più facilmente individuabili anche da lontano e, in breve tempo ci si abitua a questa nuova "luce". Unica nota dolente.. il rammarico di non aver pensato prima a che errore ingenuo abbiamo commesso nel ritenere che una tradizionale lente da sole sia adatta per l'utilizzo offroad. Per quel che riguarda la montatura è consigliabile preferire quelle con la parte superiore rialzata e con la parte inferiore della lente libera da plastica inutile. Questa particolarità ci garantisce di vedere solo attraverso la lente senza bordi superflui, a tutto vantaggio di una guida più piacevole e funzionale. La capacità di non appanarsi invece sta nella scelta del materiale e purtroppo anche dal livello di sudorazione, ma alla fine dei conti con l'aumentare della velocità quasi tutte le lenti si ripuliscono in pochi secondi. Lenti fotocromatiche? Non mi sento di consigliarle per niente, in quanto di tonalità grigia e spesso vittima degli svantaggi descritti nele righe sopra. La scelta della mascherina da enduro a mio avviso serve solo a chi soffre il problema degli occhi che lacrimano in modo copioso, per il resto sono quasi obbligatorie per chi utilizza caschi integrali, ma con la controindicazione che spesso il 40% del campo visivo è occupato da spugna e plastica. Occhio quindi prima di spendere soldi in accessori di moda ma poco funzionali. Non si esclude comunque l'utilizzo di mascherine con caschi trail predisposti, con il solo obbligo di dover togliere e mettere sul viso la mascherina stessa in base alla situazione di guida.. salita, discesa ecc... Se possedete un occhiale costoso, ma con lente scura, procuratevi immediatamente una lente compatibile intermedia o tendenzialmente chiara. Dopo pochi utilizzi vi renderete conto di come tutto dieventi molto più semplice, ed avrete mantenuto la vostra preziosa montatura ma con l'upgrade di lenti che, pur essendo in genere a buon mercato, risulteranno più adatte alla nostra disciplina sportiva.

 

CASCHI E FASCE BERRETTO:

Spiegati assieme in queste righe perchè entrambi importanti e complementari tra loro. Alcuni caschi possono avere una calzata non sempre adatta alla forma di alcuni crani e l'utilizzo della fascia berretto consente molteplici vantaggi in termini di comodità che molti di noi conoscono bene. Ma andiamo per ordine. Le fasce berretto sono un ottimo deterrente per il problema del sudore in viso e garantiscono una buona traspiazione ed una proteggono il capo sudato dall'aria. Mi sento di consigliare una fascia più sottile per i primi km di percorso che sono in genere prevalentemente in salita, e di preferire un tubolare in materiale tecnico di maggior spessore con funzione di "antivento" utile di solito nell'ultima mezz'ora di percorso. Quindi non devon mai mancare nel nostro zaino 2 o 3 fasce differenti tra loro, tenendo conto che alle volte anche il collo può richiedere una protezione extra da vento e freddo. Per i climi più rigidi esistono in commercio dei veri e propri passamontagna simili a quelli utilizzati da sciatori o motociclisti, che danno una protezione ottima qualora la stanchezza e le condizioni avverse ci prendessero di sorpesa. La linea guida da seguire è di vestirsi un po meno nelle prime ore e tenere sempre qualcosa di asciutto in più da indossare in un secondo momento. Ad esempio chi affronta la prima salita con il passamontagna o con fasce pesanti non farà altro che sudare troppo rimanendo umido per più tempo. Basti pensare a quanto tempo si passi in salita, situazione in cui l'aria che arriva è davvero poca. E passiamo al casco! Caschi da strada? Per chi fa bici da stada ok.. per chi fa Mtb in modo attento il casco va scelto in base a canoni ben differenti. La ricerca del peso leggero è fine a se stessa ed è una scelta che da vantaggi solo in apparenza. La funzione primaria del casco sta nella capacità di proteggere dagli urti, non nel fare la gara sulla bilancia. La scelta di un casco è molto personale sotto vari punti di vista, ma parlando in generale, la calzata, la capacità di protezione e l'aerazione della calotta vengono per primi. Il resto sono più o meno dettagli legati molto a gusti e preferenze molto personali. Un casco da offroad moderno è ha innanzitutto la parte posteriore più rinforrzata ed estesa verso il basso, con lo scopo di protggere la nuca da urti provenienti da dietro, ha un peso che oscilla tra i 300 ed i 360 gr. e, se studiato per utilizzo trail, ha sempre una comoda visiera indicizzata. Quest'ultima ha una fuzione ben precisa che molti noi forse non hanno ben chiara. Indossando un casco con visiera ci si proteggerà da rami, schizzi di fango provenienti da dietro e soprattutto dal sole. Vi ricordate i commenti sugli occhiali? Lenti chiare sempre. La visiera coprirà la zona occhi per la maggior parte del tempo lasciandola all'ombra, e le lenti ci permetteranno di evitare i fastidiosi tratti "al buio" che tutti conosciamo bene. Tutto ha un senso. La combinazione visiera/occhiale chiaro è davvero insostituibile, e non richiede spese extra inaffrontabili. Fate un test voi stessi per "vedere" con i vostri occhi se quanto detto corrisponde al vero oppure no. L'argomento caschi integrali è molto settoriale e richiederebbe un ampio approfondimento sul quale sorvoliamo, ma solo in parte, visto che tra i caschi trail/allmountain sono oramai diffusi i modelli con mentoniera estraibile. Alcuni marchi famosi hanno sposato questa filosofia costruttiva risquotendo un discreto successo tra gli appassionati. Riponendo infatti la mentoniera nello zaino si otterrà una calzata ed un aerazione pari ad un casco trail con qualche grammo in più e si avrà un'ottima protezione nelle fasi più pedalate, con l'opzione di rimontare la mentoniera al bisogno nel caso la difficoltà della discesa affrontata ce lo obblighi. Va detto che questa soluzione non sostituisce al 100% un casco integrale, ma risulta essere un compromesso molto funzionale.  Insomma ce n'è per tutti i gusti e anche di più. Concludo ricordando che in caso di utro importante o 3/4 anni di utilizzo intenso, ogni casco va sostituito anche se apparentemente ancora valido. L'usura naturale dei materiali data da lavaggi, sole, sudore e cambi di temperatura, ci impone di non utilizzare un casco oltre a queste tempistiche. Se avete dubbi in merito confrontatevi con un negoziante esperto per una valutazione e nel dubbio regalatevi un "elmo" nuovo per affrontare le vostre battaglie offroad, magari seguendo i suggerimenti letti in queste righe con i citati vantaggi.

 

 

ZAINI E CINTURE

Cinture? Certamente! Sono una valida alternativa allo zaino. Di cosa Parliamo? Semplice. Si tratta di un portaoggetti a "marsupio" che è in grado di contenere tra i 2 ed i 3 litri di volume. Predisposto per contenere le borracce in modo funzionale e con estrazione comoda, nonchè sacca idrica con le controindicazioni del caso. Questo geniale accessorio ha diversi vantaggi ma va utilizzato con alcuni accorgimenti. La differenza principale rispetto ad uno zaino ad esempio sta nella distribuzione del peso. Parliamo di baricentro infatti. Con un classico zaino si trasportano pesi variabili tra i 500gr ed 1kg escludendo protezioni e caschi, quindi ci si trova con una massa importante alloggiata in una zona alta rispetto alla bici e rispetto al corpo. Immagino che tutti sappiano quanto questo sia uno svantaggio nella guida soprattutto in discesa. Grazie alla cintura/marsupio stile enduro invece il peso scende di circa 40/50 cm che in percentuale rispetto all'estensione del nostro corpo è davvero tanto. Risultato? Massima libertà di movimento delle braccia e sudorazione della schiena e delle spalle ridotta al minimo, nonchè un baricentro con peso spostato più vicino a terra. Questa scelta è molto personale, ma se si ha l'occasione di testare uno di questi portaoggetti magari chiedendolo in prestito, ci si toglierà più di un dubbio sulla valenza di questo innovativo prodotto offroad. Lo zaino invece è un grande classico nell'ambiente Mtb, ma spesso se ne vedono alcuni che sono un po' fuori luogo per volumi eccessivi e costruzione approssimativa. Di cosa parliamo? Chi utilizza abitualmente uno zaino lo fa per svariati motivi.. sacca idrica obbligatoria causa assenza di portaborraccia nella Mtb, abbigliamento privo di tasche, per sentirsi più protetti in caso di urto con la schiena ecc... Descriverli tutti in poche righe è impossibile, ma citando alcuni dettagli si avrà un linea guida utile da seguire in caso di acquisto imminente. Uno zaino da 3lt di volume è spesso un compromesso molto versatile in quanto ottimo per trasportare tutto l'indispensabile per un percorso Trail con anche oltre le 3h di attività. Non sono convinto sulla comodità degli zaini tradizionali con cintura alla vita, che vestono in modo molto invasivo e non possono essere definiti comodi per tutti. Provando ad esempio uno zaino Uswe Airborne 3 si esce dai canoni classici e si indossa lo zaino sulla parte alta della schiena godendo di una libertà di movimento al top. Gli spallacci elasticizzati infatti consentono una vestibilità impareggiabile e la presenza di sporgenze in spugna traspirante a contatto con la schiena aiutano la circolazione dell'aria limitando il sudore. Tasche a zip, portaoggetti esterno e sistema di allacciatura super rapido sono le caratteristiche salienti di questo tipo di zainetto Mtb. Se si appartiene alla folta schiera di Bikers con piglio gravity conviene scegliere una tipologia di zaino più capiente con tasche supplementari per il trasporto di protezioni e, perchè no, un paraschiena integrato all'interno. Ingombri e peso crescono non di poco, ma se per alcuni la sicurezza non accetta compromessi, questa scelta è sicuramente la più idonea.

 

CONCLUSIONI:

Gli argomenti discussi fino a quì appartengono ad un retaggio tipicamente Trail, e quindi inteso come una sorta di via di mezzo tra xc e gravity. Ogni singolo dettaglio descritto in queste righe pone lo sguardo verso un modo di intendere la Mtb votato al divertimento ma non per questo senza velleità in termini di prestazione. Non si deve essere influenzati da giudizi di facciata o schemi secondo i quali chi si veste "attillato" si allena e va forte e chi si veste "largo"se la prende comoda. Di sicuro avrete notato come spesso sia l'esatto contrario. Ma il nostro contesto sociale ci ha un po' insegnato a ragionare per etichette, per cui vedere un Biker con gli short larghi lo fa apparire un endurista. Uscite da questo dogma al più presto senza farvi limitare da preconcetti e da ragionamenti poco dinamici! Avrete notato come non si è parlato di agonismo, xc e marathon. Il motivo è semplice. L'ambiente agonistico ha dettato delle "leggi" ben precise che tutti conoscono in quanto sono oltremodo sotto gli occhi di ognuno di noi. Ci si può limitare nel dire che tutto quello che ruota attorno all'ambiente racing ha una direzione opposta a quella spiegata in queste righe. Riflettete su quanto sia logico che anche chi non partecipa a gare debba seguire in tutto e per tutto gli accorgimenti dei professionisti dell'xc. Non occorrono esempi, basta ragionare con un minimo di logica per capire come le specifiche richieste da un agonista (professionista soprattutto) siano ben differenti da quelle di un Biker amatore che partecipa a una o due competizioni all'anno, e con piglio più rivolto al divertimento che alla prestazione. Detto questo, viene da pensare che ci sia una sorta di sudditanza psicologica o semplice moda con conseguente effetto gregge tipico della nostra cultura, con risultati molto discutibili. In parole povere.. se volete emulare i campioni dell'xc apparirete agli occhi di molti come degli stradisti che hanno "sbagliato" a scegliere la bici, ma per assurdo se a molti sta bene così, viva la libertà..  Il disinteresse nei confronti dell'informazione vera e la scarsa consapevolezza che caratterizza molti ambiti sportivi, ha portato la Mountain Bike ad essere una sorta di parodia di se stessa con libera interpretazione. Siamo d'accordo sul fatto che ognuno sia libero di scegliere come spendere e come vestirsi, ma se al termine di questa lettura avrete carpito il significato profondo del messaggio, non vedrete l'ora di rimettervi in discussione sotto molti aspetti. La curiosità è sempre stata il "cuore pulstante" del nostro mondo Offroad e se proprio per curiosità decideste di seguire anche solo in parte i consigli citati in questa pagina, sarebbe per me una grande soddisfazione dal valore inestimabile, e sarebbe ancor più prezioso il sentirsi dire con umiltà: "lo sai? ..avevi ragione sulla faccenda dell'abbigliamento" ..e non è per me un eccesso di ottimismo pensare che sarà così!

 

BUONA STAGIONE MTB 2019 A TUTTI!!!!!

 

 

 

Nella slide in testa alla home page potete vedere le varie Mountain Bike allestite in stile custom che sono disponibili all'interno del mio shop. I marchi trattati sono tutti reperibili attraverso i links nella sezione "Mountain Bike" e potete accedere rapidamente nei siti ufficiali dei produttori per vedere direttamente news e vari dettagli.

 

 

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Da diverse stagioni Mtbicio mette a disposizione un'esclusivo servizio di noleggio Mountain Bike che da la possibilità ai clienti di poter utilizzare biciclette di alta gamma a cifre abbordabili. Ad esempio la tariffa week end con ritiro al venerdì e riconsegna al lunedì costa solo 15€. Per periodi prolungati verrà applicata una tariffa compresa tra i 4€ ed i 6€ al giorno anche in base alla Bike ed al tipo di utilizzo. Si consiglia di prenotare in anticipo il periodo di noleggio. Mail info@mtbicio.it 

 

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Il negozio si distingue per la precisa direzione intrapresa, e cioè quella di fornire un servizio esclusivamente dedicato agli appassionati del fuoristrada. Potrete infatti scegliere tra vari marchi di  MOUNTAIN BIKE disponibili in visione o su ordinazione, nonchè oltre 100 tra i migliori marchi di COMPONENTI presenti sul mercato mondiale. Visitando lo shop potrete vedere e toccare con mano centinaia di articoli e ricambi speciali. Avrete inoltre la possibilità di acquistare Mtb con montaggi da catalogo con l'opzione di apportare modifiche a vostra discrezione. In alternativa potrete "cucirvi addosso" la vostra Mtb personalizzata con possibilità di scegliere ogni singolo componente  partendo dal kit telaio ed arrivando fino all'ultima vite! (in titanio...)

 

**ORARI DI APERTURA**

 

TEST BIKE **

I clienti più esigenti possono usufruire di un servizio di bici test. Periodicamente saranno disponibili alcune Mtb di varie taglie appositamente per i clienti che vorranno intraprendere un breve periodo di test. Per tutto il 2012 /2013 saranno presenti alcune  Mtb Marin cxr29 e Haibike greed front allestite al top che daranno modo a tutti i bikers di saggiare personalmente le potenzialità delle bici con le "ruote grandi". Nella "slide gallery" in cima alla home page avete qualche esempio.. Con il passare del tempo si alterneranno modelli di vario genere a scelta tra i marchi presenti in negozio. Naturalmente le test bikes  fornite sono allestite con cura maniacale con componenti di alta gamma, ruote leggere e trasmissioni 2x10 evitando così di pedalare mezzi

con caratteristiche da catalogo e quindi inutilizzabili!

 

Non vi resta che telefonare e concordare un periodo test in base a disponibilità

e tempistiche del momento. Quindi mettetevi comodi, allacciate il casco e...

concedetevi il gusto di pedalare in prima classe...  Buon diverimento!!!


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